07/05/10

Istanbul - week 1

Con la giornata di oggi termina la mia prima settimana qui a Istanbul, e di cose da raccontare che ne sarebbero tante.

Vediamo le principali.

All'arrivo, dopo l'atterraggio e l'interminabile fila per il controllo passaporti, dovevo prendere un taxi per fare i circa 70km che separano l'aereoporto dall' ufficio dove dovevo andare.

Siccome alcuni miei colleghi mi avevano spiegato che non tutti i tassisti conoscono quella zona della città, avevo davanti una scelta difficile: scegliere un taxi con autista giovane (e quindi che parlava inglese) o uno più anziano 'di esperienza'.

Naturalmente ho optato per la seconda opzione..:D

Quindi dopo avergli mostrato una mail con l'indirizzo ci siamo avviati:il viaggio e' durato circa una oretta, durante la quale ci siamo fermati 2 volte per strada a chiedere ad altri tassisti (tra di loro parlavano in turco ma a vedere la faccia sconsolata di quelli che ci davano informazioni mi sono convinto di aver scelto un vero "cavallo di razza"...).




Alla fine ho raggiunto la destinazione sul lato asiatico della città dove per altro ho scoperto esserci uno 'Starbucks' e ho passato la prima lieta giornata lavorativa fino alle 23:00 ora locale (22.00 ora italiana).

Quindi mi sono finalmente diretto all'hotel insieme ad un paio di colleghi (vecchie conoscenze...) trovati in ufficio.

L' hotel vale la pena del viaggio e rappresenta veramente uno di quei 'tuffi nel lusso' che ogni tanto si ha il piacere di fare: il Conrad Istanbul ( http://conradhotels1.hilton.com/en/ch/hotels/index.do?ctyhocn=ISTHCCI).

Vi invio calorosamente a dare un'occhiata alle varie 'amenità' di questo hotel della catena Hilton. Io vi posso dire che, oltre al lounge enorme con archi e colonnato e fontana con mosaico, una birrozza al bar al 14mo piano vale veramente lo sbattimento del viaggio: il panorama toglie il fiato...



Dal bar si intravede uno dei ponti che uniscono la parte occidentale e quella orientale della città: la sera e' illuminato in modo spettacolare con dei led che cambiano colore.

Alle fine, stanco e stremato, sono strisciato a letto per il benedetto sonno ristoratore...:)

La settimana e' quindi passata tra impegni lavorativi vari per cui la sera, arrivando in Hotel molto tardi, non si faceva mai nulla.

La sera di Giovedi pero' abbiamo optato per un 'Pide', ossia una specie di calzone aperto.




Dall' ufficio, con il taxi, abbiamo raggiunto una zona 'interna' della città sulla parte asiatica. Diciamo che camminando per le vie alle 22.30 si poteva percepire la Istanbul 'vera': donne alle finestre che buttavano i resti del caffè, uomini seduti su sgabellini fuori dai negozi ancora aperti e faccie ed abbigliamenti da film sul medio oriente...

Cmq abbiamo raggiunto questo locale (chiamiamolo così...) appartenente alla categoria "peggiori bar di Caracas".

Il concetto e' il seguente: ti viene portato questo 'pide' , ossia una specie di calzone con, nella zona centrale: formaggio, carne, uovo e due tronchetti di burro che libererebbero in un nonnulla anche il più stitico degli stitici.

Il pane e' leggermente tagliato sui due bordi, così da poter essere rotto con semplicità (abbiamo chiesto il coltello ma per questo piatto e' praticamente vietato!!!). In pratica si 'strappa' un pezzo del bordo e con la forchetta ci si aiuta a fare la 'scarpetta' con il contenuto della parte centrale, mentre man mano che il 'ciccio' interno viene mangiato si finisce anche la pasta che lo conteneva.


L'aspetto butta un po' indietro, ma vi posso assicurare che e' veramente buonissimo (al di la del leggero peso sulla digestione...:D).

Comunque dopo aver finito e essere tornati a casa e' partita la parte 'digestiva' della serata, che dura tuttora...;)

Passato il Venerdi ho reimpacchettato il tutto per tornare a casetta, quindi ora mi aspetta il solito lauto pasto gentilmente offerto da TurkishAirline...;)




Ci sentiamo...

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Location:Çevre Sk,Provincia di İstanbul,Turchia

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